Riflettevo sul concetto di fiducia. Fino a ieri sera ho sempre pensato che fidarsi di qualcun altro sia davvero il più grande gesto di coraggio che possiamo mettere in atto. Pensavo al fidarsi come ad un salto nel buio ad occhi chiusi. Un inutile ma incondizionato chiudere gli occhi nell’andare verso l’altro. Ed invece ieri sera ho capito che il più grande gesto di coraggio non è dare fiducia all’altro ma a quello che sentiamo noi, anche a dispetto delle circostanze a contorno. La differenza tra chi sopravvive (sempre) e chi vive (e rischia di morire ogni giorno) è proprio questa. I primi non li freghi mai, i secondi sono sempre in bilico. Cadono spesso, rimangono a volte a terra a riflettere, si rialzano, ricominciano subito o aspettano. Ma il loro punto di osservazione del mondo, attraverso questo essere mobili, è sempre diverso. Faticoso ma affascinante. Mai uguale e sempre in discussione. Sono quelli che sentono e si affidano a questo loro sentire. Rischiano di cadere loro ma non lasciano mai cadere nessuna occasione in cui, seppure remota, vedono la possibilità di toccare le stelle. Rischiano, perdono spesso, vincono poco ma alla fine potranno dire di aver vissuto. E di aver capito, più di quelli che non sbagliano, che conservare intonso un bene a scomparsa definita come la vita non ha davvero senso.
Buongiorno a chi non si arrende a vincere sempre non giocando!