Il buongiorno del 14 agosto

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Sono finalmente in vacanza ma partirò per la Puglia con mio figlio e un’allegra brigata, su cui mi dilungherò prossimamente, solo fra qualche giorno. E visto il tempo di oggi forse ci scappa anche una sistemata a casa. Prova che basta aspettare l’occasione buona. Una giornata di tempaccio da occupare con attività casalinghe, prima o poi, capita. Non vale sciupare giornate di sole (la mia nuova filosofia ha risvolti nuovi ogni giorno che passa!).
Ieri sera tornata a casa ho avuto un momento di malinconia. È incredibile come l’imprinting scolastico renda anche la pausa estiva una sorta di traguardo, di fine anno, di momento di bilanci. E così ti accorgi che, al pari di un’azienda, sono due i momenti dell’anno in cui sei chiamata a tirare le somme. Che c’é pure la semestrale, non c’è solo dicembre. C’è anche il pre-vacanza. E che dire? Che questi primi mesi dell’anno sono stati molto faticosi ma di quella fatica che sai ti porterà da qualche parte. Come quando compri una casa in cui ti hanno lasciato tutto e sei tu che devi decidere cosa tenere e cosa lasciare. Osservi, tocchi, butti subito quello che non ti interessa, metti da un lato quello che ti piace e aspetti di capire per altro ancora. Mentre immagini come sarà, una volta finito e rivisto, quel posto. Quando sarà solo tuo davvero. La malinconia ti assale perché non puoi tenere tutto. Perché per rinnovare devi lasciare andare qualcosa. Spesso anche un pezzo che ti ha colpito molto ma che, almeno finché non hai chiare le idee, occupa troppo spazio e impedisce i cambiamenti radicali che desideri.
Il bilancio di questi primi mesi dice che ho scelto solo da dove partire. E non è poco. Ora è tempo di cominciare i lavori di ristrutturazione. Sono pronta.
Mi è capitato con due diversi amici, un uomo e una donna, di parlare di vite che sono in salita più di altre. Ci ho riflettuto e ho capito che il problema non risiede nel destino ma nelle destinazioni che si scelgono. Basterebbe restare in pianura e tutto sarebbe molto facile. Perché le destinazioni non sono assegnate. Se si vuole arrivare a guardare il mondo da angolazioni più sfidanti, non c’è altra via che salire. Faticosamente salire. E se qualcuno, mentre noi andiamo a piedi, ci passa avanti con un SUV è perché lui, al suo livello, ha scelto la pianura. Altrimenti non avrebbe percorso una strada che, anche se non facile, può essere percorsa anche senza mezzi.
Per essere il primo giorno di vacanza la sto facendo troppo complicata. Meno male che da domenica il ‘gioco aperitivo’ mi aiuterà a staccare sul serio il cervello. Soprattutto se lo vincerò!
Buongiorno di nuvole e aspirapolvere….

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