Sono uscita di casa per andare a camminare. Da quando sono tornata non ho saltato un giorno. Mettere un passo dietro l’altro sempre più velocemente è ciò che mi serve per prepararmi al rientro nella vita quotidiana. Sviluppa magiche endorfine (dicono!) e mi da la possibilità, messe le cuffiette alle orecchie, di isolarmi dal mondo e di mettere in ordine le mie idee e le cose da fare. Di vedere il mondo scorrere davanti a me ogni mattina con una colonna sonora diversa. Quella che spetta solo a me scegliere. La mia mente comincia a vagare, a pensare alle storie che ci sono dietro ogni faccia che incontro. A guardare ogni padrone e il suo cane alla ricerca del perché il primo abbia scelto proprio quella razza o proprio quel cane. E se quel cane sia felice di essere stato scelto da uno così. Ad intravedere mentre attraverso la strada, al di là del vetro, gli automobilisti che hanno conquistato la prima fila al semaforo, cercando di capire se sono già stressati. Che parlano, fumano, dirigono gli occhi intorno o li hanno fissi mentre aspettano il cambio di colore. Chissà cosa stanno pensando e chissà dove stanno andando. Loro prigionieri di quelle scatole colorate, anche bellissime, ma comunque prigionieri. Mentre io sono libera con le mie vecchie scarpe argento e viola con le quali mi sembra di volare. Mi sento leggera. Mi sento fortunata. Ed è davvero un bel modo per iniziare la giornata.
Spero, una volta tornata in ufficio, soprattutto quando le mattine saranno più fredde e meno invitanti, di non perdere questo appuntamento. Si chiamano buoni propositi. E quest’anno ne ho molti. Che è il solo modo perché qualcuno, data la legge dei grandi numeri, ne resti in piedi.
Stamattina buongiorno zumbero!