Da che parte stare

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Regali di Natale: la mattina un piccolo negozio di giocoleria a San Lorenzo e a pranzo Hollister in un mega centro commerciale. Crescendo si impara a creare sfumature di grigio, ad essere meno rigidi e ad accettare modelli anche molto diversi dai nostri. Ma ieri tra chi, guardandomi negli occhi, mentre faceva pacchetti, mi raccontava la sua esperienza con i bambini del carcere, con la danza africana e delle altre mille attività di cui si occupava e un negozio buio con la musica a palla, finte finestre che davano su un finto mare, brulicante di commessi in infradito belli e impossibili (dato il rumore, è stata impossibile un’interazione compiuta), mi sono ricordata da quale parte stare.

One comment

  1. A proposito di interazione, per entrare qua dentro, al di là della sola lettura ci ho messo un monte di tempo. Certo, ammetto d’essere ancora poco abile e in conflitto con certi meccanismi. Forse questa scatola potrà aprire altri scrigni. Ho solo l’impressione che senza carta le parole non cantino tanto quando le tenevo odorandole fra le mani.

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