Mi sono chiesta spesso, in questo ultimo anno, se mantenere nel cuore chi si è amato e non fa più parte della propria vita sia una cosa buona. E non parlo, ovviamente, dei morti ma dei vivi. Ebbene sono arrivata alla conclusione che il cuore è l’unico luogo di cui non si contratta la locazione. Uno arriva, lo occupa e se, una volta entrato, non vuole più uscire non c’è nulla da fare. Lo sfratto cardiaco non è previsto. Fortunatamente il cuore non è un luogo finito. Non bisogna cacciare chi lo abita per far entrare nuovi inquilini. Ognuno ha il suo posto e la convivenza è possibile.
Mi piace iniziare la settimana con questo pensiero.
Buongiorno di cuore!