Il buongiorno del 3 agosto

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Era qualche settimana che volevo andare a vedere Maleficent, l’ultimo film della Disney e finalmente ieri sera sono andata insieme a Sabina con la scusa di accompagnare sua figlia Irene. La storia è la revisione della bella addormentata ma con un prima e un finale che ti dicono che anche alla Disney non ce la facevano più di raccontare che le donne diventano malvagie se non le inviti ad una festa e che se rimani vittima di un sortilegio dal quale puoi uscire solo con un bacio d’amore, l’unico che può dartelo è un principe.
In estrema sintesi altra e assai più dolorosa è la storia per cui Malefica diventa cattiva. La verità è che c’era stato un tempo in cui Stefano e Malefica si erano amati. Ma che questo non aveva avuto scrupoli a tradire il loro amore per diventare re strappandole con l’inganno le ali, segno della sua forza, per consegnarle al vecchio sovrano che aveva promesso il trono a chi avesse sconfitto la fata. Che nulla aveva fatto di male se non proteggere la brughiera e i suoi abitanti dal l’invasione degli umani. Malefica ferita a morte per la perdita delle ali, ma ancora di più per il tradimento da parte dell’uomo di cui si era fidata e a cui si era affidata, non aveva quindi esitato a rivalersi sulla creatura simbolo del nuovo amore di quest’ultimo.
Come in una tragedia greca in cui alla grandezza dei personaggi femminili si contrappongono spesso uomini piccoli che si sentono forti solo perché investiti da un ruolo e capaci di rinunciare anche all’amore per futili e moriture convenienze terrene.
Un uomo triste Stefano incapace di sentimenti. Al contrario di Malefica che vedendo crescere Aurora le si affezionerà ogni giorno di più fino a pentirsi dell’anatema che le aveva lanciato. Fino a darle lei stessa quel bacio d’amore che le salverà la vita.

Ho amato davvero questo film. Bella la verità che bontà e cattiveria possano coesistere in una stessa creatura. Bella la metafora delle ali tagliate e riconquistate. Bello il bacio d’amore non di un uomo ma di una madre d’adozione. Bella questa favola che ha raccontato ad Irene che se è confermato che è l’amore a salvarci, l’amore ha tantissime forme. Non solo quella del principe a cavallo.
Irene ha detto che il più bel film che abbia visto nella sua vita. E io, pur non sapendo quali siano stati gli altri, le do ragione sulla fiducia.
Da vedere.
Buongiorno alle giovani donne con nuove prospettive e a quelle più vecchie che stamattina sono più rilassate!

ndr Ultima cosa. C’è solo una figura maschile che esce bene dal film (pure il principe Filippo non è rappresentato certo come fulmine di guerra) ed è Fosco, un uccello che Malefica trasforma in uomo per salvargli la vita da un gruppo di contadini che lo avevano braccato con una rete. L’unico uomo da ricordare, un uccello. Forse qui la Disney ci è andata eccessivamente pesante.

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