Ognuno di noi, quando pensa alla sintonia con l’altro, sa esattamente quali siano le caratteristiche che ritiene necessarie perché si concretizzi.
Per me la prima ed irrinunciabile è sicuramente ridere delle stesse cose.
Non ho amici, che ritengo tali, con cui non sia così. Lo stesso vale per i colleghi con cui lavoro meglio e anche e soprattutto per gli uomini che mi hanno conquistato.
Sono convinta che ridere avvicini le anime più che piangere. E sono altrettanto convinta che non ci sia nulla di più intimo e complice, nulla che ti faccia sentire più vicino a qualcuno che trovarsi in una situazione dove non sia opportuno ridere, guardarlo fisso negli occhi e sapere che in quel preciso istante sta pensando alla stessa cosa che ti mette allegria e pregustare il momento in cui sarà possibile verificarlo e sfogarla. Insieme.
Con un uomo c’è solo una cosa che forse, dico forse (!), conduce allo stesso livello di corrispondenza. In tutti gli altri casi non c’è. Ne sono certa.