Stamattina vado a raggiungere mio figlio che sta con il padre ad Arezzo per una gara. Resterò con loro fino a domenica. Perché, come si dice, i matrimoni finiscono ma, separati o meno, si è genitori per sempre e per un figlio, separati o meno, quella si chiama famiglia. E nei momenti importanti, per quanto possibile, la famiglia si presenta al completo. Sono stata io a negargli il calcio per cui sarebbero bastati, al massimo, 90 minuti a settimana di famiglia al completo. La scelta è ricaduta, allora, su uno sport che prevede giornate intere, e a volte più giornate, da passare fuori. Una sorta di sequestro di persona. Questo per rispondere a quanti pensano che il mio ex ed io siamo bravi quando, invece, siamo solo entrambi vittime della sindrome di Stoccolma. Buongiorno a quanti capiscono cosa voglio dire e anche a tutti gli altri!
Il buongiorno del 14 dicembre
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