Ascoltare la vita, non è un invito retorico. Chiudere gli occhi e sentire quello che succede fuori è un esercizio iniziato per caso e diventato irrinunciabile. E così la mattina invece di saltare in piedi al suonare della sveglia, resto altri due minuti a letto e mi concentro sui rumori e gli odori, se la finestra è aperta, che vengono da fuori. Le auto, le voci, il crepitio e il profumo della pioggia o il nulla del sole. La vicina di casa che accende la musica e sveglia il figlio. L’aroma del caffè e dei cornetti del bar di sotto. Quel quotidiano che prescinde da noi. Quella vita che continua con noi o senza di noi.
Ci sono giorni che ci va di calarci nel mondo e altri no. Ma l’importante è sapere che c’è. Per altri due giorni non mi calo. Stamattina mi sembra di sentire il nulla del sole e sono ancora in vacanza. Un buon inizio. Un buongiorno.
Il buongiorno del 5 maggio
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